venerdì 17 settembre 2010

La gestosi: serve una dieta urgente!

In effetti avevo cominciato la gravidanza con molto appetito.
Ancora non sapevo di aspettare un bimbo e mi comprai un sacchetto di patatine al bar del traghetto che ci portava in Sardegna.
Mi meravigliai perché non mi erano mai piaciute infatti non ne avevo più mangiate dall'età di sette o forse otto anni, ma vederle sgranocchiare da un ragazzino annoiato dal viaggio mi aveva scatenato inaspettatamente un ricordo di sapori che, fino a quel momento, mi era stato sempre indifferente.   
In quella vacanza avevo una fame incredibile soprattutto di dolci pasta, ma la attribuivo all'aria di mare e alla scarsa qualità del cibo che disgraziatamente ci proponevano in albergo, e che ci stava portando a conoscere i migliori ristoranti dell'isola, ad assaporare i migliori piatti di pesce e a degustare fantastici vini!
Le seadas poi avevano un posto speciale nel mio cuore ..e pure nel mio stomaco!
Solo tornati a casa abbiamo poi scoperto la cicogna in arrivo!

A casa ero sola. Ci eravamo da poco trasferiti al nord con tanto entusiasmo e tanta voglia di cominciare insieme, e nel periodo più importante della mia vita sentivo la mancanza delle donne intorno a me. Avevamo ancora poche amicizie e mi mancava quell'affettuosa alleanza e quella complicità femminile che si crea naturalmente durante una gravidanza, a cui partecipano quotidianamente mamme, suocere, zie, cugine e amiche con le quali condividere i pensieri, e formare una squadra al femminile, una rete di sicurezza, un tessuto morbido di parole, consigli e gesti che sono carezze per l'anima e ti fanno diventare mamma ogni giorno.  
Per riempire quel vuoto avevo quindi cominciato a leggere libri e riviste per mamme da cui prendevo spunti e consigli utili.

Su una di quelle riviste avevo letto un suggerimento per contrastare la nausea dei primi mesi, così avevo preso l'abitudine di sgranocchiare dei cracker che portavo sempre in tutte le borse. 
Mangiavo quindi spesso fuori pasto per attenuare un vago senso di nausea...
Nei primissimi mesi mi piaceva molto il pane, i dolci e la pasta e ricordando un antico (e falso) proverbio popolare mangiavo liberamente per due, anche perché non avendo mai avuto particolari problemi di linea o di diete, assecondavo istintivamente la mia fame come un ritmo naturale di crescita del bimbo.
Ma i rimproveri severi della ginecologa che all'improvviso irrompeva nella mia vita e ne regolava tutti i dettagli, mi sollecitavano ora a cambiare dieta e a ridurre la quantità di carboidrati che avevo preso a ingurgitare senza controllo!

Ero quindi costretta ad abbandonare la mia personale soluzione per placare le nausee (e anche la fame di carboidrati) mangiando un cracker o un biscotto ..insomma un altro carboidrato, più volte al giorno.  
Sale e caffè erano ora esclusi dalla mia cucina (un'abitudine che è poi sopravvissuta alla gestosi, tanto che ancora oggi ho un complicato rapporto con il sale..).
Misuravo la pressione in farmacia due volte a settimana, e dall'espressione dei farmacisti avevo imparato a riconoscere il valore, sempre tendente al rialzo, della mia pressione.
Mai avuta una soddisfazione del tipo "Signora, la sua pressione oggi è perfetta! Vada pure tranquilla!.."

Intanto gli edemi non si fermavano affatto, anzi lievitavano insieme al mio peso.
Alla fine del sesto mese ero ormai demoralizzata e preoccupata: pesavo 18 kg. in più dall'inizio della gravidanza!
I miei 50 kg. ormai erano divenuti mitici: la mia comodissima taglia 40, che da sempre entrava in tutte le gonne, e si trasformava in una taglia 42 quando mi abbuffavo senza pietà, era diventata solo un triste ricordo!
Ora che avevo anche il collo, il viso, e i piedi permanentemente gonfi mi guardavo allo specchio, trasformata dalla gestosi come Fiona di Shreck, e rovistavo in fondo all'armadio cercando disperatamente qualcosa da mettere durante l'ultimo trimestre!


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