martedì 13 luglio 2010

La Gestosi..?!!


Tutto era cominciato a gennaio, durante la visita ginecologica.
Era la ventunesima settimana di gravidanza e l'ecografia morfologica stabiliva che il bimbo stava bene.
Osservando poi sul monitor il grafico della flussimetria Doppler la dottoressa aveva rilevato alcuni valori che risultavano troppo alti.
Dopo qualche silenzio di troppo e brevi consultazioni con una collega presente, la dottoressa mi invitava ad accomodarmi sulla sedia.
Il mio cuore era in bilico fra lo scalpitare e il fermarsi in silenzio ad ascoltare le sue parole. Il mio sguardo era fermo su di lei, a studiare i dettagli dei suoi occhi di ghiaccio spariti dietro le lenti che riflettevano la luce azzurra del monitor, e dei suoi capelli biondi inanellati che scendevano morbidi sul suo camice e sul suo viso dai lineamenti graziosi e minuti, appena inclinato ad esaminare con attenzione le carte.
Non sapevo cosa pensare. Era chiaro che qualcosa non stava andando per il meglio, ma non sapevo cosa fosse e soprattutto quanto fosse preoccupante.  
Dopo una breve introduzione la dottoressa proseguiva con voce nasale il suo lento e misurato discorso,  annunciando poi con tono fermo ma allarmato: 
-"..Signora, lei corre un rischio reale del 30% di contrarre la gestosi.."
-"...La gestosi?!...la gestosi...?!!" ripetevo automaticamente, cercando di carpire dal suono della parola di che tipo di malattia si trattasse, mentre sentivo che il respiro di mio marito si bloccava.. 
Dopo un iniziale smarrimento, mi era subito tornata in mente una pagina di un libretto ricevuto in omaggio in un negozio Prènatal. Su un paragrafo, che avevo letto di sfuggita diverso tempo prima, c'era scritto che la gestosi è una patologia piuttosto grave e colpisce una donna su venti alla prima gravidanza
Questo era tutto. Non ricordavo altro e neanche mi rendevo conto dei pericoli e delle conseguenze se non osservando l'espressione seria e il tono pacatamente allarmato della ginecologa seduta davanti a noi, che ci spiegava la gestosi mostrandoci la flussimetria e i grafici in cui erano visibili le 'creste' che indicavano l'eccessivo incremento della velocità di circolazione sanguigna nelle arterie uterine. Quelle che, attraverso la placenta, portano ossigeno e nutrimento al bambino.
Durante il suo controllo la dottoressa aveva infatti rilevato un'ipertensione gestazionale e un'insufficienza placentare che stimava essere intorno al 30%
Aggiungeva che la gestosi e questo tipo di problematiche di solito si verificano nell'ultimo trimestre.  
Poi cercava di tranquillizzarmi sottolineando che comunque eravamo 'fortunati' ad aver saputo riconoscere i segnali di questa malattia con così largo anticipo e, con molta cautela, ci informava della possibilità di un eventuale parto prematuro dovuto a diversi fattori, fra cui la scarsa crescita del bambino o una probabile emergenza..
Il nostro obiettivo ora che c'era il rischio gestosi, era di portare avanti la gravidanza il più possibile..
Proseguiva poi con una serie di consigli medici.
Forse un pugno nello stomaco sarebbe stato meno doloroso: avevamo visto il nostro futuro immediato per pochi istanti, ed era molto diverso da quello che immaginavamo fino a quel momento.
Poco dopo aver incassato il pugno eravamo usciti dallo studio medico a riflettere in silenzio e ad ascoltare il rumore dei nostri passi nella nebbia padana che adesso calava anche nella nostra vita
Tutto ora cambiava. O forse no. Ma dovevo stare molto attenta.
La dottoressa, che vedevo per la terza volta nella vita, mi aveva appena rimproverata in modo brusco per la mia errata condotta alimentare e mi imponeva di alimentarmi poco e soprattutto in modo molto sano.
Basta brioche e merendine a colazione! Solo latte e cereali, e durante il giorno niente spuntini ricchi di grassi o calorie, ma solo un frutto! E poi poca, pochissima pasta, e solo un paio di volte a settimana! 
Dovevo tenere sotto controllo la mia pressione sanguigna (anche qui due volte a settimana: gli edemi diffusi parlavano chiaro!)  e stare a riposo con le gambe sollevate. 
E pensare che le avevo chiesto dove fare un po' di nuoto per gestanti! 
Ero umiliata e quasi offesa: non mi ero resa conto di nulla e in più mi sentivo come una bambina sgridata.
Adesso dovevo scongiurare il più a lungo possibile l'emergenza, che con la gestosi comunque sarebbe arrivata!
..Ok, ma come avrei convinto quello squaletto che mi cresceva dentro, che dovevo mangiare meno schifezze?

mercoledì 7 luglio 2010

Quando partite?

Telefonata tipica pre-partenza per Roma fra me e mia madre ...

- ... allora mamma, noi dovremmo venire mercoledi o giovedi..
- ah si? ..No, io devo sapere quando venite esattamente perché (- di solito la scusa è devo rifarvi il letto o vi faccio trovare la casa pulita, ma l'ultima era davvero fantastica.. -) se no devo fare la crostata oggi che domani pomeriggio non ci sono... (- e il tono si fa allarmato.. -)
- e tu falla lo stesso che te la trovi già pronta.. (- ecco, il problema è risolto! -)
- ...senti, e che vi faccio trovare da mangiare?
- non lo so
- dimmi..
- mamma ti prego non cominciamo..
- ma dimmi qualcosa, dammi qualche idea.. il brodo di pollo!!!! Ho il brodo di pollo... con i tortellini ai bambini fa bene!
- mamma è luglio..
- ma che c'entra? è sempre buono, e ai bambini piace!
- mamma.. grazie, non serve, tanto arriveremo all'una di notte!
- ma se poi avete fame non ho niente da darvi.. (- non è vero, mi ha appena detto di aver preparato e surgelato delle polpette per noi! Poi ha sempre il frigo e surgelatore pieno e al limite una spaghettata andrebbe benissimo.. in realtà vuole sapere quando partiamo ..esattamente)
- i pasticcini!!! Miscotti voleva i pasticcini...! (- che idea!.. -)
- quali
- eehhhh ...bignè! ..con la crema.. e bignè al cioccolato! (- ..e mo' mettice 'na pezza!-)
- quanti ne devo prendere...
- ....

lunedì 5 luglio 2010

Scotta come il riso

Anche questa estate passeremo le vacanze con le nostre famiglie.. 
Con Papìco facciamo gare di resistenza umana: chi fra i due resiste di più nella convivenza con genitori e/o suoceri.
Mettiamo infatti alla prova la nostra capacità di tenuta a tutti i loro rimproveri sotto il sole torrido e il caldo soffocante! ..altro che isole in tv!!

Mi è tornato giusto in mente un episodio di tre anni fa, che raccontavo a Papìco con una mail per sfogarmi. Avevamo un solo nano di sei anni da accudire e mia madre era ospite da noi per una settimana. Noi ci vogliamo bene e siamo felici quando stiamo insieme, ma dopo tre ore scatta la rissa. Dopo tre giorni sono fusa, e il cervello è scotto, come il riso arborio!
Ecco cosa scrivevo...

Forse perché fa caldo e il nano parla e suona anzi, lascia suonare la tastiera e chiede tutto il giorno di guardare, sentire, aggiustare, aprire, pulire.. 
"..cos'era quello che passava? ..guarda che volante quella macchina parcheggiata ..guarda che so fare..! ..chi è entrato nel portone? ..guarda cosa c'è dentro alla scatola, ..chi era, anzi chi è al telefono..? ..quando viene Samuele..? ..mi compri un gelato? ..mi dai l'acqua, ..mi apri il gelato, .. mi e' caduto il gelato, ho sporcato la zanzariera col gelato ..aspetta però che pulisco io.." 
e intanto si appiccica pure la felpa chiara appena pulita e stirata. 
..Ovviamente il gelato era quello al cioccolato!
Forse perché pure mia madre fa lo stesso contemporaneamente! E nessuno dei due si accorge dell'altro! Hanno entrambi un'emergenza, una domanda urgentissima o qualcosa di assolutamente unico da comunicarmi nello stesso istante ..che di solito è una cazzata immonda, in una inconsapevole competizione l'uno con l'altro, senza minimamente curarsi se sono in bagno, al telefono, se sto ascoltando qualcosa oppure se sto dormendo...! Comunque mi hanno avariata!!
Oggi lei era un'anima in pena: è uscita di casa per andare dal parrucchiere, in un posto che aveva visto. 
Le ho ricordato che qui si va solo per appuntamento, ma niente, ha deciso, ci va lo stesso!  
Dopo un pò mi telefona e mi chiede se ne conosco un altro.. Le lascio fare altri tentativi, ma è sempre la stessa storia. Alla fine fissa un appuntamento
Mi chiama ancora e mi dice innervosita: 
- "Ti aspetto, intanto vado da Oviesse.. poi andiamo insieme da Intimissimi!" dove le avevo promesso che l'avrei portata per comprarsi qualche maglietta carina per l'estate.
La raggiungo .. è depressa, e la capisco! 
Ha caldo, è nervosa e non trova niente che le stia bene, anche i tessuti e le taglie non vanno proprio...
Le trovo al volo un abitino simpatico per il mare.. le piace, cerchiamo la taglia insieme, poi vede anche delle giacche di lino colorate e ne sceglie una che però non sa come abbinare.. 
Vuole provare i capi che abbiamo in mano e le indico i camerini, ma non le vanno bene! Mi fa strada verso altri che ha selezionato personalmente e che non erano mai stati aperti prima.. quindi neanche adesso! 
La riporto indietro, ma adesso c'è la fila e bisogna aspettare..  fa ancora piu' caldo e dopo un minuto va via stizzita dicendo: - "No io qui non ci posso stare!"  
Mi arrabbio anch'io e lascio gli abiti dove capita!
Lei allora riprende una giacca di lino color cachi e va dritta verso la cassa dichiarando ad alta voce: 
- "Questa però la prendo, perché mi piace ed è sicuro che la metto..!"
Scendo le scale per andare al supermercato, ormai non le do' neanche più retta..
Dopo un po' me la ritrovo fra i corridoi che mi viene incontro agitandomi davanti la busta che ha in mano. 
Ha sbagliato acquisto: -"E' lino cinese.. è caldo!" 
Anche per me non è fresco, ma non mi si scolla la lingua.
Vuole risalire subito per fare il cambio. A me intanto s'è avviato un forte giramento...


Finiamo di fare la spesa e poi torniamo su ..affà 'sto cambio! 
Le suggerisco con una calma che mi stupisce: 
-"Prendi due asciugamani..!" 
Li tocca.. sembra che l'idea le piaccia e la prende in considerazione.. ci siamo, l'ho quasi convinta..  
- "Ah, ma sono per il mare.. e che ci fai? ..ma che stoffa è..? ..ma almeno asciuga bene..?"
Le dico: -"Senti, aspetta.. ti fai chiarezza e poi torniamo domani a fare il cambio con calma..va bene?"


Mentre dicevo questo il nano metteva le manine nelle buste e litigava con noi per avere subito il gelato che avevamo appena comprato, e lei voleva strapparmi assolutamente una busta dalle mani perché portavo troppi pesi e aveva aperto un altro file di discussione inutile su questo punto!
Mi sembrava molto confusa, ma in tutto quel caos non sono riuscita a infilare una sola parola per dirglielo, così alla fine le ho detto solo: 
-"Va be', prendi quello che ti pare, io intanto vado a casa a mettere la spesa in frigo e poi ti raggiungo!"  ..sempre perché dovevo ancora accompagnarla a vedere quelle magliette!

Arrivo a casa stanca e sudata, metto la spesa in frigo (lei ha in mente di fare i ravioli fatti in casa per cena.. per me è una follìa, ci vuole troppo tempo!) e do' il gelato al nano. 
Mi squilla il telefono... E' lei che mi dice che ci ha ripensato!! ..Che mi seguiva ma non è riuscita a raggiungermi, e mi stava aspettando sotto casa per andare a prendere insieme il macinato di carne per fare il ragù...
La parte più bella, quella da Intimissimi, è stata soppressa per i ravioli da preparare... 
Le rispondo che mi ha fatto impazzire in tutte le sue indecisioni e ripensamenti, e che non sarei scesa.


Dopo un po' torna a casa con il macinato: è sempre più nervosa, stanca e avvilita..
Stavo intanto ascoltando un comico per farmi due risate e calmarmi malgrado il nano avesse ricominciato a suonare la tastiera, a parlarmi e a domandarmi qualsiasi cosa gli venisse in mente, mentre lei irrigidita faceva rumore con le buste tutto il tempo.. Erano tutti qui, addosso a me, come un detersivo concentrato!


Il bello è che, mentre cercavo di seguire il comico fra il rumore che facevano in tutti i modi, lei si arrende e viene da me a dirmi: 
-"Senti, non ce la faccio a fare i ravioli stasera, è troppo lavoro..!" 
Le rispondo con un'alzata di spalle che mi andava bene, e dopo un po'.. indovina?
Si spande per la casa un profumo di soffritto e di macinato in cottura e dopo un po' mi chiede l'apriscatole per aprire i barattoli di pomodoro! (..è contraria alla passata rustica che compro, mi chiede sempre di non usarla e ora che cucina lei ha comprato qualsiasi altro pomodoro a pezzi pur di non usare quello che c'è in casa!). Sui ravioli ci aveva già ripensato!!!


Passato il momento di smarrimento e depressione entra poi in una fase nervosa, in cui niente va bene e critica tutto, sapendo di stare in torto.
Non ancora soddisfatta della giornata poi viene da me e mi rimprovera:
- "Almeno una telefonata gliela potremmo fare a.."  ma siccome le rispondo di no, se ne ritorna in cucina arrabbiata...
Il nano intanto va avanti con le sue domande: 
-"Mamma posso aprire qui?" 
"No!!!!"  
"..ma si apre? eh, si apre? si apre? si apre? si apre mamma si apre? posso aprire se si apre..?"
..Quella di farmi esplodere in salotto non era poi una cattiva idea!

domenica 4 luglio 2010

Le scale sono fredde - Papìco

Cazzo le scale sono fredde!
Non ci pensi mai a come sono le cose fino al momento in cui la mente, per qualche giro strano, deve fuggire e ti vengono pensieri apparentemente senza senso. Sono una specie di rifugio. Un modo per mantenere l'attenzione sul lato oggettivo, per mantenere la razionalità ed evitare di perdere i punti di riferimento.
In quel momento, seduto sulle scale, pensavo a quanto fossero fredde mentre meccanicamente cercavo nel cellulare il numero di telefono della dottoressa:
- "Buonasera dottoressa, ...scusi se la disturbo a quest'ora di sera, ...volevo avvisarla che hanno appena portato mia moglie in sala operatoria, ...si, non si poteva più aspettare secondo il medico di guardia. ...Si è lui, esatto... Ok, la ringrazio, buona notte."

- "Vuoi che ti vado a prendere un panino, una pizzetta, qualcosa?"
- "Eh? ...No grazie, no... veramente.."
Non sono mai andato troppo d'accordo con mia sorella. Ma c'è sempre stata nei momenti importanti. Quelli che dopo, quando sono passati, fai la conta di chi c'era e di chi non c'era. Non per cattiveria ma perché è naturale. Ecco, lei c'è sempre stata. E ci sarebbe sempre stata anche dopo.
In quel momento faceva la cosa più stupida e più importante del mondo. Cercava di tenermi su, di farmi ridere, ricordandomi cose di quando eravamo piccoli. Mia moglie stava suo malgrado dando alla luce il nostro primo figlio dopo sole 28 settimane di gestazione. Senza esagerare, non sapevo se l'avrei mai rivista, o se avrei mai visto lui, perché la situazione era bella incasinata. E lei cercava di farmi ridere.

Ma era partita la macchina del tempo.
"Lei ha un 30% di probabilità di contrarre la gestosi".
La frase mi tornava in mente come quel pomeriggio che doveva essere uno dei tanti check-point sulla strada che ci portava a diventare genitori.
- "Gestosi?"
- "Si tratta di una malattia della gravidanza abbastanza comune. Solo che di solito si presenta verso la 33a settimana, nel vostro caso invece, ecco, è un po' prestino. Dobbiamo tenere monitorata la situazione".
- "Ma si, dai Manu, staremo attenti. Andrà tutto bene".
Lei però non era convinta, sapeva che c'era qualcosa in più, che non dipendeva da noi. Anche se non era mai stata forte in matematica, era troppo intelligente per non aver colto che quel numero buttato li, 30%, detto a una persona che da quel momento in poi doveva assolutamente evitare sbalzi di pressione, equivaleva praticamente a una certezza.
"Lei signora, sta andando incontro alla gestosi, succederà. Possiamo solo sperare che accada il più tardi possibile per dare al bambino il tempo di crescere un altro po' ...perché quando sarà il momento, dovremo pensare soprattutto a lei e alla sua salute".
Questo era il discorso vero. Altro che 30%!

Intanto mi rendevo conto che mia sorella continuava infaticabile a cercare di distrarmi. Le rispondevo, le parlavo, ma nel frattempo seguivo il flusso dei miei pensieri. E da fuori mi osservavo impegnato in un vero multitasking: due processi paralleli, completamente indipendenti l'uno dall'altro. Incredibile! Avessi questa lucidità mentre lavoro...!

Nella telefonata di pochi minuti la dottoressa mi aveva tranquillizzato, a suo modo..
- "Vedrà che queste cose alla fine vanno sempre a finire per il meglio."
Ineccepibile. Manu probabilmente ne sarebbe venuta fuori. Il piccolino invece se la sarebbe dovuta cavare da solo. Cosa significava in questo momento lo ignoravo proprio. Ma non doveva essere roba molto bella.
Nè facile.

Guardavo la porta che immaginavo fosse la sala parto e aspettavo che si aprisse, e che qualcuno venisse fuori a dirmi qualcosa. E all'improvviso avvenne.
Non ricordo bene, ricordo solo una bionda da mozzare il fiato che mi chiedeva se ero io il papà.
Non l'ho mai più rivista.
- "Come sta mia moglie?"
- "Bene, ci vorrà ancora un po', ma sta bene.. Intanto lei vada di là, in neonatologia che le fanno vedere il bimbo. Auguri!"
Quindi c'era un bimbo ...e una moglie..

Il momento in cui diventi papà te lo immagini tante volte. Avevo sempre pensato a me e mio padre, pacche sulle spalle, congratulazioni, sguardi orgogliosi e un bel sigaro magari.
Che stronzate! Qui toccava pedalare ...e pure forte.

giovedì 1 luglio 2010

Puppeppè

Oggi pomeriggio all'improvviso Cab ha cominciato a piagnucolare:
- "Puppeppè.. Puppeppè .."
ero stordita dal caldo e non capivo ma ripassavo mentalmente il suo dizionario roccoccò:
• Poppippò è il pavone
• Puccoccò è il computer
• Boccoccò è il biscotto
• Puppeppè..?
Lo cercavo sul calendario, dove ultimamente avevo appuntato qualche parolina e vedo lui abbracciato al frigo che cerca di aprirlo come Ercole: tirando via lo sportello.. Ha fame!!!
Puppeppè è il bavaglino! e quando glielo dico e gli chiedo:
-"hai fame?" lui ride contento e risponde:
- "hi hi!!!(si si)"
e svelto con la manina mi ruba le fragole nel frigo!

Camma!!!

Cab lotta anche quando ha la febbre alta.
Ieri dal pediatra appena s'è sentito accerchiato ha cominciato a lottare e a urlare:
- "camma! (calma!)..cammma!.. CAMMAAAA!!!!"
Poi finita la visita è diventato serafico:
- "lo vuoi vedere l'iphone di papà?
- "oh hi hi (si si) fon fon! "